Giorno 3 ottobre le Comunità Terapeutiche dell’Associazione “Casa Famiglia Rosetta”, hanno partecipato alla sessione di chiusura del Processo diocesano di Canonizzazione del Servo di Dio Rosario Angelo Livatino.
Giorno 3 ottobre, ricorrenza del genetliaco del giudice, l’Associazione “Casa Famiglia Rosetta” ha visitato e omaggiato la tomba del giudice a Canicattì per poi recarsi nella Chiesa di S. Alfonso ad Agrigento per assistere alle fasi conclusive del Processo di Canonizzazione. Alla presenza del Cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo metropolita della città di Agrigento si sono tenute le ultime fasi prima dell’invio in Vaticano della documentazione per il processo di Beatificazione del “Giudice Ragazzino” che il 21 settembre del 1990 venne ucciso sulla SS 640 mentre si recava, senza scorta, in tribunale, per mano di quattro sicari assoldati dalla Stidda agrigentina.
Don Vincenzo Sorce ricorda il giudice parlando di lui come “un modello, un giovane nato a Canicattì, con la schiena dritta… Una persona che viveva intensamente il suo rapporto di Fede, il rapporto con Dio. Credeva profondamente in Dio e lo viveva. Ogni giorno prima di andare al Tribunale di Agrigento passava dalla Chiesa di San Giuseppe, si fermava, entrava e pregava perché il Signore lo illuminasse nel lavoro che lui faceva. Una fede coraggiosa, una fede robusta. Fu ucciso il 21 settembre 1990, aveva solo 38 anni, ma in Tribunale era un punto di riferimento per la sua professionalità, per il suo impegno civile. Era un credente straordinario e un Giudice straordinario. Una cosa importante del Giudice Livatino è stata la sua capacità di leggere tutto in un orizzonte di Fede e di Amore… Coerente, nel suo lavoro, senza lamentarsi, senza proteste, senza cercare la scena. Faceva il suo lavoro con generosità, con tanto rispetto verso gli altri. Penso che è una grande lezione per la nostra vita, per la vita di ciascuno di noi... Noi siamo qui, uomini e donne del cambiamento, vogliamo chiedere al Servo di Dio, Giudice Livatino che ci aiuti ad avere una fede robusta, che ci aiuti a costruire una vita piena di valori, che ci aiuti ad essere coerenti fino alla fine, che ci aiuti ad essere al servizio degli altri, che ci protegga, che ci guidi e aiuti ciascuno di noi a fare della propria vita un dono per gli altri…”.









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